Carsulae – Cenni storici
Carsulae ha origine in seguito all’ apertura, nel 220 a.C., della Via Flaminia Vetus, elemento catalizzatore delle popolazioni umbre che abitavano i rilievi retrostanti e che scesero a valle per beneficiare delle ricchezze che essa apportava con i traffici che vi si svolgevano.
Divenuta municipium iscritta alla tribù Clustumina, viene menzionata da Strabone (Geogr. V, 2, 10) tra i centri più importanti lungo la strada consolare. Tacito (Hist. III, 60), ci rivela che il sito venne scelto da Vespasiano per accamparvi durante l’inverno dell’anno 69 d. C. le sue truppe in marcia verso Roma alla conquista del soglio imperiale, in considerazione della possibilità di rifornimenti dai fiorenti municipi vicini e per la sua posizione strategica di fronte alle truppe fedeli a Vitellio, acquartierate a Narni. Plinio il Vecchio (Nat. Hist. XVII, 213) ci rivela come il terreno locale fosse particolarmente adatto alla coltivazione della vite, mentre da Plinio il Giovane (Ep. I, 4) sappiamo che nel territorio carsulano si estendeva parte della proprietà della sua ricca suocera, Pompea Celerina.
La città ha conosciuto il momento di massimo splendore tra il I ed il II sec. d.C., periodo in cui sono databili la maggior parte degli edifici pubblici finora rinvenuti. Verrà poi abbandonata, in seguito ad un evento tellurico, collocabile ragionevolmente intorno al IV sec. d.C., evento che si rivelò catastrofico anche perché comportò il collasso di alcune delle doline carsiche sopra le quali erano stati costruiti molti edifici: esso fu probabilmente il colpo di grazia ad una città già impoverita dallo spostamento ad est della Via Flaminia e dalla sua posizione che la rendeva esposta alle invasioni barbariche.
Nel medioevo, essa fu abitata soltanto da una comunità benedettina che aveva il suo centro nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano, sorta su di un edificio romano nei pressi del foro. Già nel corso del 1500 iniziarono i primi scavi ad opera dei Conti Cesi, fra cui Federico, fondatore nel 1602 della prestigiosa Accademia dei Lincei.
La città tuttavia venne riportata alla luce e parzialmente ricostruita solo grazie alle vere e proprie campagne di scavo governative nel periodo tra il 1951 ed il 1972.